Palazzo Collicola Arti Visive Spoleto SPOLETO CONTEMPORANEA 07.11.2015_22.05.2016
Ideazione e progetto: Gianluca Marziani
Supporto curatoriale: Aurora Roscini Vitali + Davide Silvioli
In collaborazione con Cecilia Metelli + Studio A’87
E’ arrivato il tempo per PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE di fare il punto sulla Spoleto dei nostri giorni, di rivelare una città a tratti nascosta, ricca di talenti e idee, di persone che progettano e viaggiano, una Spoleto talvolta inaspettata, piena di contenuti e molteplici identità, stupefacente nel suo modo silenzioso ma profondo di essere, nella sua disciplina lenta, nell’armonia tra le azioni umane e i cicli stagionali in natura.
Fondamentale che il progetto sia nato in un momento propizio dell’anno, lontano dal clamore del Festival, nei mesi in cui le condizioni complessive invitano a un’attenzione speciale per una mostra che vuole essere unsegno, da incidere profondamente nella storia di Spoleto. Una geocollettiva per riassumere il recentepassato, per ragionare sul presente, per indicare le ipotesi adulte di un futuro condiviso. Una mostra come laboratorio d’idee e confronti, sorta di prontuario culturale che darà ordine ad un contesto unico ma delicatissimo, da maneggiare con particolare cura e imprescindibile rigore.
Il progetto traccia il suo inizio ideale dopo l’esperienza del Gruppo di Spoleto, dopo la lunga avventura del Premio Spoleto, dopo le grandi vicende dell’Informale umbro. Un profilo selettivo che parte dal cosiddetto “ritorno alla pittura” nella seconda metà degli anni Settanta, quando emersero alcuni dei protagonisti storici oggi in mostra. Da quel punto si diramano le tracce filanti di una geografia che si congiunge ad un presente di tangibile vitalità.
Gianluca Marziani: “Immagino il progetto come un ideale acceleratore di particelle atomiche, un generatore di connessioni umane e professionali che mapperà il territorio culturale, disegnando le linee dialettiche di una geografia multiforme ed invitante.”
SPOLETO CONTEMPORANEA come un radar curatoriale che racchiude la Geografia delle Arti in un territorio circoscritto ma germinativo. Abbiamo selezionato gli artisti e gli autori che dimostrano continuità attiva rispetto al proprio passato o che sperimentano agilmente sul presente; si scorre l’elenco tra veterani e giovanissimi, uomini e donne, tra coloro che sono rimasti e coloro che tornano; fino agli “stranieri” che hanno scelto Spoleto come città d’elezione: e ciò vale per artisti statunitensi, europei ma anche per gli italiani che qui si sono trasferiti, stabilmente o per lunghi periodi, con la coscienza sentimentale che solo certi spazi hanno dentro.
Vedrete artisti ma anche architetti, designer, illustratori, videomaker e tutti coloro che producono fattori culturali ad un livello di adeguata qualità e reale contemporaneità. Perché raccontare un territorio culturale significa tracciare una rete umana di visioni, intrecci, indicazioni, connessioni, cortocircuiti… significa avere il coraggio di fare il punto, con la coscienza dell’errore e il vantaggio dell’intuizione.
La mostra viene presentata nelle sale del Piano Nobile, secondo un allestimento scenografico curato dallo stesso Marziani. La scelta sottolinea la preziosità del presente dentro le trame settecentesche di un appartamento speciale, dentro un fulcro di aristocrazie che vuole essere un circuito di necessaria memoria, planimetria reale ma anche ideale per accogliere e proteggere la fluidità del contemporaneo.
Ogni artista presenta un singolo progetto. Può essere un’opera ma anche un insieme di lavori che disegna la forma di una visione circolare. Scrive Gianluca Marziani: “Il grande numero di artisti coinvolti non permetteva migliori soluzioni… e poi, così facendo, si stimola la scoperta, l’avvicinamento curioso, la voglia di andare oltre il lavoro esposto. Saranno gli spettatori a completare il progetto fuori dal museo: chissà che non nasca una diversa consapevolezza del patrimonio locale… d’altronde, vorremmo ribadire che non si vive di solo passato (benché notevole qui a Spoleto) e che la cultura pulsa come un motore a ciclo continuo, da alimentare giorno per giorno, minuto dopo minuto, esperienza dopo esperienza…”